Zecche: prevenzione e rimozione dalla pelle

Zecche: prevenzione e rimozione dalla pelle

Proteggersi dalle punture di zecca

 

Sebbene non esista una protezione totale contro le malattie trasmesse da questi parassiti, con alcune semplici precauzioni è comunque possibile ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche o adottare delle accortezze per individuarle sulla pelle, prima che possano trasmettere una malattia. Ecco come proteggersi:

  • Indossare abiti chiusi di colore chiaro che coprano il più possibile il corpo, soprattutto le estremità inferiori: pantaloni lunghi e scarponi adeguati. In testa usare un cappello. Sugli abiti chiari è più facile individuare le zecche: in questo modo possono essere rimosse prima di raggiungere la pelle e pungere
  • Camminare in mezzo ai sentieri, evitando di toccare l’erba lungo i margini e di addentrarsi nelle zone di erba alta
  • Spruzzare pelle e abiti con prodotti repellenti
  • Trattare gli animali domestici con sostanze acaro repellenti prima di ogni escursione
  • Spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni
  • Terminata l’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, in particolare dietro le ginocchia, nell’inguine o sotto le ascelle, sulla testa, sul collo e dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti.

 

Come rimuovere le zecche

 

Spesso ci si accorge della presenza del parassita solo dopo alcuni giorni dall’attacco perché se ne percepisce la presenza al tatto passando la mano in zone del corpo non visibili come nuca, cute, schiena e lato posteriore delle gambe. Se individuate sulla pelle, vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.

Poiché la zecca si fissa all’epidermide dell’ospite con una sostanza adesiva che indurisce, detta “cemento”, la sua rimozione non è facile. Inoltre, il rischio di tirare via malamente la zecca potrebbe provocarne la rottura facendo rimanere il rostro nella pelle con rischio di infezione. Per tali motivi la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa senza schiacciarla ma tirando leggermente ma con decisione cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Inoltre, è bene disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato. Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile.

Alla rimozione della zecca dovrebbe seguire un periodo di osservazione della durata di 30-40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione. Se dovesse comparire un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi, è importante rivolgersi al proprio medico curante.

 

Cose da non fare:

  1. Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla. Le mani devono essere protette con guanti e poi lavate.
  2. Durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni. La zecca va assolutamente rimossa completamente.
  3. Per rimuovere la zecca non utilizzare mai alcool, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi. Inoltre, bisogna evitare di usare oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per distruggere la zecca bruciandola. Queste pratiche indurrebbero l’animale a contrarsi serrando ancora di più la sua posizione ma soprattutto potrebbero provocare un maggiore rigurgito di materiale infetto nell’ospite.
  4. La somministrazione di antibiotici per uso sistemico nel periodo di osservazione è sconsigliata, perché può mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi. Nel caso in cui, per altre ragioni, fosse necessario iniziare un trattamento antibiotico, è opportuno impiegare farmaci di cui sia stata dimostrata l’efficacia sia nel trattamento delle rickettsiosi che delle borreliosi.

Nel prossimo articolo capiremo come vengono svolti i sopralluoghi e i trattamenti professionali da effettuare su ambiente e animali.

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